Matteo Renzi si dimette per le terza volta in un anno. Un nuovo 4 dicembre per il segretario dei dem: l’esito delle elezioni politiche è senza alcun appello. Il rottamatore si presenta in conferenza stampa per rassegnare le dimissione: nessuna parola ma un monologo per ufficializzare l’addio. “Come sapete e come è doveroso, mi pare che abbiamo riconosciuto con chiarezza che si tratta di una sconfitta netta, una sconfitta che ci impone di aprire una pagina nuova all’interno del Pd”. Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi al Nazareno che annuncia, come anticipato dall’ANSA, le dimissioni da segretario del Partito Democratico. “E’ ovvio che io debba lasciare la guida del partito democratico”, ha detto. “Avevamo detto no a un governo con gli estremisti, non abbiamo cambiato idea”. “Non c’è nessuna fuga. Terminata la fase dell’insediamento del Parlamento – ha detto ancora – e della formazione del governo, io farò un lavoro che mi affascina: il senatore semplice, il senatore di Firenze, Scandicci, Insigna e Impruneta”. Serve “un congresso che a un certo punto permetta alla leadership di fare ciò per cui è stato eletto. Non un reggente scelto da un ‘caminetto’, ma un segretario scelto dalle primarie”, ha aggiunto. “Diciamo tre no: no agli inciuci, no ai caminetti: l’elemento costitutivo del Pd sono le primarie, no agli estremisti’
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