In Italia le zone dove maggiore è la probabilità sono la Sicilia orientale, la Calabria ionica, il Golfo di Taranto e il Salento. Lo indica la prima mappa di pericolosità degli tsunami generati da terremoti nell’area del Mediterraneo e dell’Atlantico nord-orientale e mari connessi (cosiddetta area NEAM), realizzata nell’ambito del progetto europeo TSUMAPS-NEAM, coordinato dall’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia).
«Si tratta di eventi rari, ma non impossibili e di grande impatto. Abbiamo realizzato una serie di mappe che fanno capire il grado di pericolosità, cioè la probabilità di avere un’inondazione in un certo periodo di tempo»
In Italia la «maggiore pericolosità si ha nella Sicilia orientale e lo Stretto di Messina, il Salento, la Calabria ionica e la Basilicata», prosegue. Nel Mediterraneo occidentale, altre zone di pericolosità, seppur minore, sono la
Sardegna meridionale, la Sicilia e il Mar Ligure, perché ci sono delle faglie attive sulla costa nordafricana.