Il franco coloniale è un sistema di repressione finanziaria, arma invisibile della Francia in Africa
La denuncia di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista sul franco delle colonie ha scatenato l’indignazione dei media, che hanno liquidato la vicenda come una “bufala” perché solo una piccola parte dei migranti arriva dai Paesi africani che hanno adottato questa moneta.
Tuttavia, la questione è molto più complessa e anche la radio pubblica tedesca Deutschlandfunk vi ha dedicato un’inchiesta.
La radio tedesca cita, tra gli altri, il caso del Niger, uno dei paesi più poveri al mondo. Qui il gruppo industriale Orano, ex Areva, che è controllato dallo Stato francese, ha un accordo commerciale che gli consente di estrarre uranio ad un prezzo stracciato: circa un terzo di quello di mercato. Cosa che basta a Parigi per coprire il 40 per cento della domanda che arriva dalle centrali nucleari francesi.
Quanto al franco delle colonie, viene presentato dalla Francia come un modo per dare stabilità economica agli Stati africani che lo adottano, ma si tratta di “un sistema di repressione finanziaria, l’arma invisibile della Francia in Africa”.