Fabrizio Corona a Domenica In “Lele Mora voleva qualcosa da me che non potevo dargli”

Fabrizio Corona ospite oggi a Domenica In ha parlato delle sue ex Nina Moric e Belen Rodriguez, ma ha fatto anche delle dichiarazioni su Lele Mora, ecco cosa dice:
“Ero diventato un demone nel mio lavoro, per il lavoro e il successo ho abbandonato tutto quello che mi circondava. C’è una cosa che accomuna tutte le mie donne, che sono persone molto fragili e profonde.”
“A Belen voglio un bene che la metà basta. Anche lei mi ha lasciato di fronte a 13 anni di galera. Se non fossi andato lì, magari non sarebbe mai esistito De Martino, sarebbe rimasta con me. Poi ci siamo lasciati e non l’ho mai più vista. Un giorno, dopo 8 mesi, lei era incinta e capitiamo sullo stesso volo. Si mette a piangere, siamo stati abbracciati tutti il volo. Adesso ci vogliamo bene.”
Quindi ha parlato della sua attuale fidanzata, Sara Barbieri:
“Sto con lei che ha 23 anni ma ha la testa di una donna di 50. Mi dà la gioia di vivere e la leggerezza”.
“Dopo l’intervista della Fagnani, si è fatta viva la madre ed è da giovedì che è da lei, che non vedeva da tantissimi anni. Non la vedeva perché lei stava male. Da un lato sono contento, nella speranza che Nina possa stare meglio e tornare a essere la madre che si prende cura di Carlos. Dall’altra, la grandissima preoccupazione è che lei possa non reggere e Carlos ritornare in condizioni pietose a casa o persino in Croazia. Perché non vado a prenderlo? Sono stanco di queste battaglie mediatiche, sono nella fase in cui aspetto.”
“Carlos adesso ha 21 anni, ha i suoi giudizi molto estremi, ama suo padre a prescindere. È sempre venuto in galera ai colloqui, conosce il lavoro che faccio e come vivo”
“È un periodo in cui sono sereno e contento. I problemi ci sono sempre, ma non sono quelli legati alla galera e alla detenzione. La libertà è la cosa più importante nella vita di un essere. Sono riuscito a trovare la libertà anche in carcere. La mia detenzione l’ho vissuta in maniera drammatica quando mi scontravo con le istituzioni, ma ho avuto anche momenti di divertimento, dolcezza. Un pezzo di vita vissuto pienamente.
In carcere non ho trovato umanità, è la più grande cavolata che si dice. Difficilmente incontri persone buone che ti si legano. Io ho trovato persone che mi hanno pugnalato alle spalle, nel carcere è un mondo a sé. Ho fatto un sacco di cavolate, ho violato la legge e sono tornato in carcere molte volte.
Non ho mai pensato di farla finita, anche se è stato detto ed è stato strumentalizzato. Ero consapevole della strumentalizzazione, l’ho fatta io. La mia pena era ingiusta. La comunicazione mediatica influenza anche le sentenze di oggi. Non ho fatto finta di stare male, ma sai come pilotarla perché devi far vedere che la pena non è quella. Sono riuscito a uscire prima. È vero che ho sfidato la Magistratura, ma ho sfidato un sistema che non va bene. Rifarei tutto quello che ho fatto. “
“Mia madre è stata una delle persone che più è stata male per me. È normale che una madre soffra in maniera impressionante, ma credo dovesse pensare al mio bene. Io ho bisogno di serenità fuori, non posso colpevolizzarmi. Quando ero ragazzo, avevo bisogno di lei, oggi che sono padre di famiglia e uomo di 50 anni, no. Siamo in rottura perché viviamo su due mondi opposti. Questo distacco da mia madre mi rende felice, sentirla è un problema quotidiano. A 50 anni, libero, mi merito di fare il ca**o che voglio, senza il pensiero per lei. Non accetto nessuno mi dica cosa fare. “
Parla di suo padre, scomparso nel 2007:
“Anche se siamo all’opposto, abbiamo avuto la creatività in comune. Era incorruttibile, un uomo di grande eleganza”.
“Lele ha questo innamoramento folgorante per me, un colpo di fulmine e così mi mette in un programma televisivo. Lui era sposato e aveva due figli, però aveva le sue passioni, i suoi amori. Quando alla fine ha avuto bisogno di una mano, io non gliel’ho data perché metto i paraocchi e non vado nel passato. Oggi nella mia vita non rappresenta nulla. Lui voleva qualcosa che io non potevo dargli. Ho rubato molto da lui. Sono grato e riconoscente di averlo incontrato.”