Coronavirus: il ritardo di chiudere la regione Lombardia,il ritiro delle mascherine e respiratori,tutta colpa della regione cioe’ Fontana.

La colpa dell’emergenza regione lombardia e’ di Fontana stesso ecco il perche’.

Fontana presidente della Lombardia

Fonte: www.lanotiziadelgiornale.it

COLPEVOLE RITARDO. Peccato che quanto raccontato dal duo che sarebbe comico se non fosse per la tragica emergenza che stiamo vivendo, sia semplicemente falso. Tutto ruota attorno a un assunto fondamentale: se oggi la Regione Lombardia è priva di mascherine e degli altri dispositivi di protezione individuale è solo colpa della Regione stessa. A dirlo chiaramente è stato ieri il consigliere regionale M5S della Lombardia Massimo De Rosa: “Altro che briciole da Roma. Lo Stato paga, la Regione decide acquisti e distribuzione. I dati richiamano Fontana e Gallera alle loro responsabilità”. E cosa dicono i dati? Innanzitutto che il Pirellone si è mosso con colpevole ritardo, nonostante fosse stato ripetutamente avvertito sia da Roma, sia dalla Protezione civile, sia dalla lettera che il 4 febbraio la FIMMG (la Federazione dei Medici di Medicina Generale) aveva inviato all’attenzione di Fontana.

Ciononostante la giunta aspetta metà febbraio per far partire, tramite ARIA spa (centrale acquisti per Regione Lombardia), i primi ordini. Si punta al prezzo al ribasso e alla quantità. Risultato? “La scoperta, all’inizio di marzo, che un ordine da 4 milioni di mascherine era da annullare”, spiega ancora De Rosa. Il motivo è imbarazzante: “L’azienda si era rivelata inesistente”, come confermato dallo stesso assessore Davide Caparini. E così la Lombardia è arrivata al culmine dell’emergenza senza scorte e con un ordine scoperto perché fatto a una società che non esisteva più. Chapeau.

E a questo punto non restano che i dati a sbugiardare Fontana e Gallera. “È calcolato che il fabbisogno regionale si attesti attorno ai 9 milioni di mascherine al mese”, spiega De Rosa. La Protezione Civile è arrivata in soccorso dell’inefficienza lombarda inviando circa 7,3 milioni di mascherine (quasi 5 milioni chirurgiche e 2,3 milioni Ffp2): l’80%. Risultato? “La distribuzione dei DPI resta difficoltosa e le mascherine non arrivano dove dovrebbero arrivare”. Come ad esempio nelle Rsa (Residenze per anziani), dove il numero degli ospiti deceduti cresce quotidianamente a dismisura e gli appelli dei medici restano inesauditi.

Fonte: www.lanotiziadelgiornale.it

Pubblicato da ilvostropensiero

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