L’ex premier non aveva più interesse ad avere un pronunciamento della Corte di Strasburgo perché “non avrebbe prodotto alcun effetto positivo” per lui.
Nel ricorso Berlusconi ha affermato che la legge Severino non avrebbe dovuto essergli applicata nel 2013 perché i reati per cui era stato condannato, e per cui quindi perdeva il diritto a sedere in Parlamento e presentarsi come candidato in tutte le elezioni, erano stati commessi prima dell’entrata in vigore della legge.
In virtù della legge Severino Berlusconi non è stato candidabile alle elezioni del 4 marzo scorso.