De Falco: «Ritorno a bordo con la Ong In missione per salvare i migranti»

De Falco: «Ritorno a bordo con la Ong In missione per salvare i migranti»

  A bordo della Mare Ionio, la nave della Ong Mediterranea, s’imbarcherà la prossima settimana. «Sì, lo confermo ma non affibbiatemi etichette, non faccio parte di alcuna associazione — precisa Gregorio De Falco, ex senatore del M5S, oggi parlamentare del gruppo misto a Palazzo Madama —. Da uomo libero e indipendente farò parte di una missione per salvare le persone in mare».

L’uomo del «torna a bordo» gridato a Francesco Schettino durante il naufragio della Costa Concordia ma anche il politico «scomodo» che ha lascato i 5 Stelle non senza polemiche, avrà un incarico di capo missione, lo stesso che hanno avuto personaggi politici e movimentisti tra i quali il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, e l’ex leader del movimento no-global Luca Casarini. «La nostra non sarà una spedizione dei centri sociali – spiega De Falco – io sono stato e tornerò ad essere un militare e dunque sono un tecnico che a bordo della nave cercherà di compiere il dovere assoluto di ogni persona: salvare il prossimo. E questo senza connotazioni politiche e atri scopi utilitaristici. Voglio tornare a fare cose concrete, una sorta di continuità dai tempi in cui indossavo la divisa».


«Di Maio ha dirottato il Movimento»

De Falco non lesina critiche alla politica in generale e a Lega e Cinque Stelle in particolare. «La politica, purtroppo, cerca il consenso e lo fomenta solo per ottenere voti – spiega —. E spesso, come accade nella Lega, crea nemici. Una volta era Roma Ladrona e il Mezzogiorno adesso sono i migranti. E tutto questo, fomentando gli istinti peggiori, per ottenere un potere fine a se stesso e irresponsabile politicamente e giuridicamente. Dunque non considerare più il valore della vita umana è una conseguenza di tutto ciò. Si dimentica che l’uomo è la misura di tutte le cose, come diceva Protagora e oggi ci ricorda Papa Francesco». Stessa critica anche per i grillini? «Certamente la critica vale per una parte di Movimento — continua De Falco —. Di Maio è responsabile di un dirottamento, ha cambiato le finalità e gli obiettivi pentastellati per la conservazione del potere. Ha dimenticato la divisione dei poteri che sono fondamentali anche nei partiti. Di Maio ha svuotato la vecchia associazione, ne ha creato una nuova e si è autonominato capo politico. Eppure era candidato premier non candidato alla guida del movimento. Questo purtroppo sta accadendo in tutti i partiti».

Pubblicato da ilvostropensiero

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